L’opera “Non Uccidere” nasce dal sodalizio tra il Maestro Emilio Isgrò e l’Architetto Mario Botta.
Si tratta di una vera e propria installazione ideata per il Museo MAXXI di Roma e ora trasferita al Macc di Scicli.
Dedicata al 75° anniversario della Costituzione, l’imponente struttura circolare in legno d’acero, come una sorta di abside, racchiude, esposte lungo i suoi archi, le tavole bibliche dei Dieci Comandamenti, scolpite su pietra del Sinai. Di questi, solamente il testo di una tavola non viene cancellato: “Non uccidere”. La scritta viene anche tradotta in undici lingue.
Il messaggio vuole essere universale e portatore di un concetto ben chiaro: la pace.
L’opera di Emilio Isgrò riflette sul tema dei princìpi di convivenza sociale alla base di tutte le carte costituzionali. L’artista ripropone le tavole bibliche dei Dieci comandamenti, interpretati come fondamento morale della società civile, sulle cui iscrizioni è intervenuto con la cancellatura, la cifra della sua opera da quasi sessant’anni, lasciando in evidenza solo il quinto comandamento: NON UCCIDERE. Un messaggio fondamentale, che oggi è sempre più urgente esprimere in tutte le lingue del mondo.
Sulle undici coppie di tavole in pietra, la cui forma ricalca quella dell’iconografia classica, i comandamenti sono stati tradotti in altrettante lingue per rendere sempre più universale il messaggio di pace. Sono incisi in rosso “il colore del sangue e della risurrezione” come scrive lo stesso Isgrò, per cui “la cancellatura non è un atto distruttivo. È un dire no per poter dire un sì alle cose che contano, è un elemento di riflessione”.
Insieme al grande Padiglione circolare di Botta, le tavole cancellate di Isgrò lì conservate danno vita a un unicum in cui arte e architettura entrano in risonanza.
Il Padiglione di Botta, formato da ventuno arcate alte oltre otto metri a creare uno spazio potente e iconico, è realizzato con legno proveniente dal recupero di piante tagliate in giardini privati o cadute a seguito di fenomeni atmosferici.